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Intanto il Ministro degli Esteri, On. Sonnino, presentava, in quella seduta, i documenti diplomatici riguardanti i rapporti fra l’Italia e l’Austria Ungheria dal 9 dicembre 1914 al 4 maggio 1915 (libro verde).
Subito dopo il Presidente della Camera poneva in votazione la proposta del Presidente del Consiglio, che, qualora la Commissione riferisse oralmente, la Camera avesse ad esaminare e discutere in quello stesso giorno l’accennato disegno di legge.
Tale proposta, a termini del regolamento, doveva essere votata a scrutinio segreto e, per essere approvata, doveva riportare 3/4 dei voti favorevoli.
Si procedette alla votazione segreta sulla proposta di discutere immediatamente il disegno di legge e il risultato fu il seguente:
Votanti | 421 |
Voti favorevoli | 367 |
Voti contrari | 54 |
La seduta fu sospesa per dar modo ai Ministri di recarsi in Senato e alla Commissione di compiere il suo esame sul disegno di legge, e fu poi ripresa alle ore 17.
Il Presidente della Camera invitò l’On. Boselli, Presidente e Relatore della Commissione, a recarsi alla Tribuna per dare lettura della sua relazione.
Il resoconto stenografico delle discussioni parlamentari porta la seguente nota: «La Camera applaude vivamente l’On. Presidente della Commissione mentre egli si reca alla tribuna».
E si comprende. In quell’ora storica, nel profondo senso di responsabilità e nel medesimo tempo nel fervido entusiasmo di italianità che pervadeva la Camera, non poteva questa non comprendere tutto il significato ideale del fatto che fosse stato chiamato a riferire su quel disegno di legge l’uomo illustre che, in una vigorosa vecchiezza, dopo 45 anni di ininterrotto mandato parlamentare, prendeva quel giorno la parola a rappresentare i sentimenti non soltanto della Camera dei Deputati ma del popolo italiano.
Parve che in quel giorno tutti i grandi del nostro risorgimento parlassero per bocca dell’On. Boselli.
Egli tra l’attenzione vivissima, come nota il resoconto parlamentare, degli Onorevoli Deputati, tenne il seguente discorso:
BOSELLI, presidente della Commissione e relatore (segni di vivissima attenzione). Onorevoli colleghi! La Commissione, per la quale ho l’onore di riferirvi, vi propone, con voto unanime, (Vivissimi e prolungati applausi) di approvare il disegno di legge presentato dal Governo del Re.