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le nostre famiglie, quel giorno il deserto dell’anima del paese si stenderebbe pur troppo anche nei cuori che combattono alle trincee.
Il tempio della concordia, amico Apolloni, che voi avete fatto risorgere con la vostra parola dinanzi ai nostri occhi, questo tempio lo hanno edificato i vostri Comitati, i quali tutte le varie età fusero in un’età sola: dagli uomini che lungamente prepararono quosti giorni ai giovani che si sono dedicati alla vigorosa opera patriottica. La gioventù italiana, o signori, si è mostrata e si mostra mirabile in tutte le opere sue e coloro che calunniarono la concordia delle genti italiane fanno oggi dell’italica gioventù il più glorioso esempio. E i nostri giovani riallacciano i giorni presenti ai giorni più gloriosi del nostro Risorgimento, il quale più si va svolgendo e più acquista eloquenza di virtù e fulgore di luce. Voi, o Signora, avete affermato l’opera delle donne italiane, per cui giustamente ci avete ammoniti; la vostra opera merita tutto il nostro plauso, e voi ci avete enunciata una grande verità dicendo che voi donne ci insegnate specialmente a vincere gli egoismi. Le donne italiane, dalla più colta alla meno dedita ai campi d’idealità, svelò le sue mirabili virtù, fino a quelle lavoratrici dei campi alle quali dobbiamo se la nostra agricoltura non è andata deserta e a quelle lavoratrici delle nostre officine, le quali danno tanta opera per la nostra guerra.
I vostri nidi, o donne lombarde, sono la perfezione dell’educazione: mentre le donne che appartengono ai nostri Comitati, rivolgono la loro opera di bene non solo ai nostri prigionieri, ma ai soldati delle nazioni amiche che vengono tra noi; le nostre donne, come confortano,