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italiane faticanti in terre straniere, che il Danieli e la consorte e le figliuole sue soccorsero e redensero con tanto amore di intelletto e di opere, e quello delle popolazioni montane alle quali apprestarono scuole di istruzione e scuole di lavoro, che potrebbero essere di esempio a tutta l’Italia nostra. (Approvazioni). A questi intenti il Danieli, insieme con la consorte sua, diede ogni sua cura. E concedetemi di dire che quest’opera così spontaneamente data alla redenzione di tutte le parti della nostra popolazione, è molto più ammirabile di quella, che noi stessi, con maggiore ambizione, ma con minor sacrifizio, prestiamo ogni giorno. (Vive approvazioni). Della luce del suo intelletto hanno parlato gli oratori che già dissero di lui. Professore, scrittore di diritto commerciale, collaboratore del Mancini: basta accennare a questi fatti per significare che pari all’anima squisita aveva la mente. Il nostro Presidente ed altri oratori proposero di mandare un saluto al collegio che egli rappresentava. Io mi unisco a questo saluto e mi vi unisco con un pensiero particolare. Sono quelle le popolazioni le quali oggi più che mai palpitano per la sorte della guerra. Esse fidavano in lui e a lui guardavano come all’amico tutelare, come alla personificazione imminente dell’opera del Governo. Orbene, sappiano quelle popolazioni cho la eredità sua, quella eredità di affetto e di sollecitudine che egli aveva verso dì esse, noi assumiamo; e come il suo cuore non solo batteva per tutta l’Italia, ma in modo particolare per quelle popolazioni, anche il cuore nostro, per quelle popolazioni, batte coi più fervidi pal-