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efficacia della propria opera con la popolarità della propria persona. Ecco perchè, se i timori di un tepido cittadino o lo scherno di un cinico cosmopolita rivelano davanti a lui un sintomo di sfiducia, oppure un pericolo di fellonìa, l’anima sempre giovane del grande vegliardo sa rispondere al primo, con la convinzione più suggestiva, ribadendo l’assoluta certezza della vittoria, e sa battere il secondo, con fieri accenti che sembrano la rampogna di quattro generazioni di apostoli e di martiri del pensiero italiano.

Se, volgendo la mente all’avvenire, oltre la guerra, taluno si mostra davanti a lui sgomento dalla grandiosità delle possibili conseguenze economiche; oppure se altri, scambiando per aurora d’una vita nuova dell’umanità la presente ora delle alleanze, invoca, fin da adesso, stabili assetti federativi, che non potrebbero essere senza pericolo, per le individualità di molte nazioni, il timore degli uni è dissipato dal sapere del giurista e dell’economista che conosce e valuta le energie della economia nazionale e non ne ignora le più valide difese, e il temerario semplicismo degli altri è ammonito e frenato dal patriottismo pratico dell’uomo di Stato al quale la storia e la intuizione hanno insegnato quanto sia pericoloso pregiudicare, con anticipazione troppa copiosa d’impegni, la completa libertà delle iniziative future.