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napoletane, che l’onorevole Ciccotti intese, quando sospesero di chiedere il pane per gridare: Abbasso l’Austria! (Vivissimi applausi); di quella patria che, come una dea invisibile, ma possente, parlava nel cuore di quelle madri, incontrate dal mio amico Bonicelli in Sardegna, le quali piangevano i loro figli, ma, alzando gli occhi al cielo, gridavano: Viva l’Italia! (Applausi vivissimi). Questi ordini del giorno, che io ho citato, sono come uno squillo di tromba patriottica: ne fu commossa e ne è commossa l’Assemblea, e arriveranno alle trincee, e si propagheranno nel nostro paese. In questi ordini del giorno non batte solamente il cuore dei deputati che ce li hanno proposti, ma batte il mio cuore, batte il cuore di tutti noi: perciò sono certo che la Camera li approverà acclamandoli. Così, voi, che siete l’Italia, affermerete una volta di più che in Italia come sono intrepide le armi, così sono alti e forti i cuori: affermerete una volta di più ai nostri Alleati che la nostra fede e l’animo nostro sono con loro per le vie della vittoria e della civiltà ora e sempre. (Benissimo!). Così voi, mentre si approssimano forti prove e ardui cimenti, direte ancora una volta ai soldati e ai marinai d’Italia, direte al Re d’Italia: tutta l’Italia è con voi. (Vivi e prolungati applausi).
Ma, onorevoli deputati, il Ministero che sta su questi banchi, corrisponde a tali sentimenti patriottici; vi corrisponde tanto da avere piena e sicura la vostra fiducia? È in noi, quanto basta, l’anima della guerra? A voi il compito di dirlo, e conviene che lo diciate con la maggiore libertà perchè il momento è di tanta solen-