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Ma questo è un momento in cui bisogna avvalorare tutte le energie; e noi procureremo di farlo; dando tutta la nostra mente, tutte le nostre forze, tutto il nostro volere al supremo intento di quest’ora, all’intento della vittoria. Per conseguire questa vittoria, io ne assicuro il senatore Veronese, e il potere militare e il civile non sono nè imprevidenti, nè impreparati. Le relazioni fra il Comando militare ed il Governo politico sono perfettamente unite e salde; come unito e saldo è il vincolo che stringe insieme tutti i membri del Ministero.

Si provvederà in tutti i modi affinchè sempre più cresca di potenza e di alacrità la mobilitazione industriale: e dei suoi effetti ci è garante l’uomo, il generale Dallolio, che, con sì mirabile e inestimabile energia, governa e stimola questa parte della nostra preparazione di importanza assolutamente decisiva per i risultati finali della guerra. Così noi, intensificando tutto ciò che dà vigore all’industria guerresca, siamo risoluti a che la finanza italiana le assicuri tutti i suoi sussidi in quel modo, che oggi l’onorevole ministro delle finanze ha dichiarato, coi giusti riguardi concernenti lo sviluppo industriale del nostro Paese, anche per l’avvenire.

Nè da parte nostra si è punto tralasciato di volgere i nostri sguardi ed i nostri pensieri a ciò che avverrà dopo la guerra. Noi pensiamo che la vigoria delle industrie, che oggi hanno assunto un così meraviglioso incremento, sia un buon presagio per quella indipendenza economica dell’Italia, alla quale così bene alludeva testè il mio onorevole collega ministro del tesoro. Ma noi e voi e tutti coloro che abbiano modo di guidare l’opinione pubblica, dobbiamo persuadere l’operaio della necessità