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nemiche. Questa risposta non è ancora concertata fra i Governi alleati; quando lo sarà, secondo le dichiarazioni fatte dal ministro degli affari esteri, sarà pubblicata.

Il senatore Mazziotti ed il senatore Veronese, chiesero che cosa si potesse dire intorno alla Grecia.

La questione è delicata, e, mentre durano le trattative intorno a quest’argomento, non è possibile di dare particolareggiate notizie sul loro andamento; ma si ha ragione di sperare che si possa, con mutui accordi, sistemare la complicata situazione presente con tutte le garanzie volute.

Quanto ai nostri obbiettivi essi sono semplici e chiari.

Il primo nostro obbiettivo è quello di assicurare con ogni maggiore cautela di provvedimenti e di sorveglianza la incolumità delle truppe alleate che si trovano a Salonicco e in Macedonia; e poi di astenerci da ogni pressione sulla Grecia perché esca dalla neutralità; infine non mescolarci nelle lotte interne dei partiti in quel paese. (Generali approvazioni). E questa politica seguita dal nostro Governo con quella mente e quell’energia, che sono proprie del mio collega degli affari esteri, confido abbia ad essere fortunata; certo essa è saggia e conforme alle tradizioni italiane ed ai principi delle sane relazioni internazionali (Vive approvazioni).

L’ordine del giorno del senatore Morra dice che occorre la massima energia ed unità di azione per apprestare tutti i mezzi bellici necessari al nostro esercito e alla nostra armata.

Io vorrei dire al Senato, e qui mi rivolgo in modo particolare al senatore Mazziotti, che, a parer mio, vi