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cedenza, con acuta indagine e tutto fu egualmente pronto a discutere con parola illuminatrice. E quando fu posto a capo di una Associazione, nobilitata da una altissima idea patriottica, come la Dante Alighieri, l’opera di Paolo Boselli, si svolse e si affermò, così rapida e feconda, come se ciascuna delle sue qualità antecedenti di parlamentare e di Ministro si fossero riassunte in quest’anima, prudente e vigile, per tener accesa la fiamma della Patria, completa e immortale.
Tanta armonia di facoltà, sempre più rara ormai nelle Assemblee elettive, conferisce nobiltà di arte anche ai suoi discorsi di materia finanziaria, commerciale e marittima, mentre i saggi storici e biografici, dedicati da lui agli eroi del nostro Risorgimento, si elevano ad altezza di vera poesia. Nessuno può leggere la commemorazione di Goffredo Mameli, senza ammirare la fedele evocazione storica d’un epoca eroica e del poeta soldato che ne impersonava la virtù, passando dalle speranze della giovinezza al Pantheon dell’immortalità. E nessuno ha potuto ascoltare il discorso pronunciato da Paolo Boselli in Campidoglio, presiedendo alla commemorazione di Giovanni Bettolo, alla vigilia di assumere la direzione del Governo, senza pensare con profondo cordoglio alla tragica sorte dell’Ammiraglio, che tutta la marina aveva, per tanti anni, considerato come l’uomo destinato a guidarla alla vit-