Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
le vigne si raccolgono, a seconda delle stagioni, saporitissimi frutti d'ogni natura. III. - Le ciliegie, così dolci come agiotte, e domestiche e silvestri, sono in tal copia che a volte se ne portano in città più di sessanta carri al giorno, e dalla metà di maggio fin quasi a quella di luglio si vendono in città a qualunque ora. Altrettanto dicasi delle prugne bianche, gialle, scure, amoscine, che in quantità infinita son messe in vendita, mature, dai primi di luglio sino ad ottobre. Quasi nel medesimo tempo che le prugne, cominciano ad apparire abbondanti le pere e le mele estive, le more e i fichi che si chiaman fiori; seguon le nocciuole domestiche, quindi le corne che più si confanno alle donne (22), le giuggiole e le pèsche abbondantissime, fichi d'ogni qualità ed uve; un po' di mandorle, nocciuole silvestri; di noci è un'abbondanza incredibile e i cittadini, cui piacciono, ne fanno un uso continuo durante tutto l'anno: le impastano triturate con uova e cacio e pepe e ne fanno un ripieno per le carni durante l'inverno; ne traggono un olio molto adoperato fra noi. Quindi tornan le melo e le pere invernali, e le mele cotogne di cui per tutto l'inverno ed oltre si cibano i nostri cittadini. E vengon le mele granate buone per gli ammalati. Si raccolgono uve d'ogni qualità che son mature verso la metà di luglio e si vendono sino ai primi di dicembre. IV. - E ci son le castagne comuni e quelle nobili, dette marroni, abbondantissime in tutto l'anno, sufficienti ai cittadini e ai forestieri.