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blicazione del Bekker. Egli desunse i due componimenti bonvesiniani da un altro codice, conservato nella Biblioteca ambrosiana, pur del sec. XV, ma di gran lunga inferiore per correttezza a quello di Berlino. Corredò il tutto di una introduzione e di note.

Il Tractato dei mesi fu pubblicato in Bologna presso E. Romagnoli, nel 1872, a cura del professore svedese Eduardo Lidforss che lo scoperse in un codice della Biblioteca capitolare della cattedrale di Toledo. Il testo è seguìto da note filologiche e da un glossarietto. Il poemetto consta di 584 stanze di otto versi ottonari ciascuna.

Il Libro delle tre scritture (versi alessandrini 2396) e il Volgare delle vanità (versi 128) furon pubblicati nel 1901, con una dotta introduzione e un glossario da V. De Bartholomaeis, a cura della Società filologica romana. Quasi contemporaneamente li pubblicava con ampi commenti L. Biadene, Pisa, Spoerri, 1902. Entrambe le pubblicazioni furon recensite in due notevoli articoli del compianto prof. Carlo Salvioni, nel giornale La Perseveranza, 21 luglio 1902, e nel Giornale storico della letteratura italiana, Torino, XLII, 1903.

Del volgarizzamento dei distici di Catone ha dato notizie ed estratti L. Biadene: Un Volgare inedito di Bonvesin da la Riva e il codice che lo contiene, Cividale, Stagni, 1910.

A facilitare l’intelligenza della lingua di Bonvesino ha pensato E. Seifert, col suo