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quest’ultimo Bonvesino, figlio di Pietro della Riva, si dice senex et aeger, vecchio ed ammalato, possiam supporre abbia allora avuto settant’anni, poco più poco meno, e, per conseguenza, sia nato intorno al 1240. Si rileva inoltre che egli era maestro (magister si chiama non doctor) di grammatica, che era frate terziario, di qual Ordine pur troppo non è detto, il che non gli impedì d’ammogliarsi due volte, dapprima con madonna Benghedisia, morta prima del 1304, poi con madonna Floramonte, morta sicuramente prima del 1313; si rileva che doveva godere d’una certa agiatezza possedendo una casa in porta Ticinese nella parrocchia di S. Sisto, e tre fuori di porta Tosa nel luogo detto la Brera del Gallo; case per altro modeste come eran quasi tutte a quel tempo in Milano, dacchè una di queste ultime era affittata per quaranta soldi di terzoli all’anno1. Negli ultimi anni dovette ritirarsi dall’insegnamento; infatti non son più menzionati nel secondo testamento la cattedra e i banchi ricordati nel primo, nè i libri di sua

  1. La lira di terzuoli, secondo i calcoli del Martini, valeva, tra il 1240 e il 1277 la metà della lira imperiale, la quale ragguagliata alla nostra moneta si può considerar pari a 12 lire italiane. Poi, dopo il 1277 e durante il sec. XIV il valore dell’una e dell’altra si ridusse quasi alla metà. Bisogna però considerare che il denaro aveva allora molto maggior valore che in oggi.