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ni il diavolo in casa in funzione di "canaver" o cantiniere, impotente, in causa di quella invocazione, a farsi conoscere e perderlo com'era sua intenzione; racconta d'un pirata che aveva pregato Maria di non farlo morire senza confessione: travolto in un naufragio, quando già tutti i suoi compagni eran morti, il suo corpo fu interamente roso dai pesci, e solo la testa rimase intatta e viva galleggiando fino a che, passata vicino una nave ov'erano alcuni frati minori, questi non la ebbero confessata; racconta con ingenuo garbo la drammatica storia di Maria egiziaca, ed altre novelle fra le quali è veramente ammirabile quella di frate Ave Maria: un cavaliere va in un monastero a far penitenza, ma il monaco datogli per istruirlo non riesce a fargli entrar nella testa che l'Ave Maria : null'altro egli sa dire nella lunga vicenda delle ore di preghiera. Dopo la sua morte ecco germogliare sulla sua tomba una pianta:
sover zascuna folia de quella pianta ornadha
scrigio sera ave Maria con letera sordoradha.
Accorrono i monaci stupiti e, datisi a cercar le radici della pianta, le trovano abbarbicate al cuore del defunto. Quanta poesia in questo particolare!
La novella s'intreccia così al canto lirico e gli dà novità e varietà. Ouantunque ec-