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ed è giusto che viva un poco a sue spese. E poiché la mosca esalta le sue ali ed ha la sfrontatezza di simboleggiare in esse lo amor di Dio e del prossimo indispensabili all'uomo per montare in cielo, le rinfaccia l'adoperar quelle ali solo per dar fastidio al prossimo, quindi contrapponendo simbolo a simbolo:
eo lavorando fortemente sì do lox al segnor...
... eo amo lo proximo et amo lo creator...
ancora eo lago sta l'ordio, e sì acolio del fromento,
per lo formento s'intende lo novo testamento
là, o se conten la fè del nostro salvamento...
Il contrasto dei mesi, di cui Bonvesino lasciò una doppia redazione, in volgare e in versi latini, è forse il notevole in quanto si riconnette a un genere di componimenti le cui origini risalgono all'antichità e il cui soggetto, prima ancora che nella poesia, ebbe espressione nelle arti figurative in occidente e in oriente: simboli di stagioni e rappresentazioni di mesi trovansi persino nei monumenti egizî. Il medio evo elaborò gli antichi tipi di mesi secondo il suo gusto, specialmenle in Francia, in Inghilterra e in Italia e li disseminò in chiese e in monumenti pubblici, come nella stupenda fontana di Perugia, e nelle miniature dei libri d'ore. Se ne impadronì poi la poesia popolare: il conflictus veris et hiemis del IX secolo, se non pur della