Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
era una miscela di pepe, zafferano e altre spezie, allora in gran voga. (65) Qui Bonvesino non è esatto. La elezione di Ambrogio, secondo la data comunemente accettata, è da porre al 374 anzichè al 355. (66) Allude ad uno degli antichi cataloghi dei Vescovi milanesi, che il Novati crede di poter identificare nel celebre Codice di Beroldo, conservato nell'Archivio del Capitolo della Metropolitana. (67) Si riferisce al Liher Notitiae sanctorum di Milano del prete Goffredo da Bussero (n. 1220 m. dopo il 1289) dove sono enumerati tutti i santi che avevano chiese e altari in Milano e nella diocesi, con molte notizie sui medesimi. (68) La distruzione di Milano avvenne in realtà nel 452. (69) Le due date 706 e 1001 non sono esatte. La prima di queste due prese di Pavia seguì nel 774 e la seconda nel 1004. (70) Qui è successa una confusione imputabile al cronista Landolfo al quale Bonvesino, in questo punto, ha attinto. Si trasporta nel sec. VI, poco prima della discesa d'Alboino, l'assedio che Milano soffrì nel sec. IX per opera di Lamberto da Spoleto (anno 876). (71) E' più esatto dire per nove anni. (72) Non nel 1161 ma nell'anno seguente. (73) Nella chiesa di S. Eustorgio esiste ancora l'urna marmorea che conteneva i pretesi corpi dei Re Magi. (74) Qui Bonvesino sbaglia. Dopo la battaglia di Legnano, l'imperatore e i milanesi non ebbero più a contendere. Furono invece in buona amicizia. (75)