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basilica di S. Eustorgio, i Francescani, venuti pure nel 1221 in un convento, con annessa chiesa, da loro fabbricato vicino alla basilica di S. Nabore, poi gli Eremitani o Agostiniani che iniziarono nel 1255 la costruzione della loro chiesa di S. Marco e dell'annesso convento, i Carmelitani cui fu assegnato nel 1268 un luogo nel borgo degli Ortolani.
(18) Il commercio milanese era già a questo tempo d'una attività sorprendente. I mercanti milanesi, e lombardi in genere, frequentavano, desiderati e rispettati, le principali città e le più cospicue fiere d'Europa. Documenti ci parlano della loro frequenza alle famosissime fiere di Champagne e di Brie, le quali decaddero quando essi le disertarono per preferire quella Lione. Nei principali centri commerciali stranieri tenevano loro rappresentanze. Documenti di questo periodo bonvesiniano menzionano, per esempio, un Alberto Medici, rappresentante, o Console, dei negozianti milanesi alla fiera di Nimes, nel 1277, e un Ruggero Casati, nel 1288, proprio nell'anno in cui Bonvesino scriveva.
La Corporazione dei nostri mercanti è tra le più antiche, se non forse la più antica d'Italia; se ne ha notizia fin dal 1159, e probabilmente erano organizzati anche prima. Essa ebbe una parte preponderante nel promuovere la costruzione di grandi strade attraverso le Alpi. Quando Bonvesino scriveva era da poco aperta, grazie specialmente all' attività dei milanesi che ne furono i principali organizzatori, la via del Sempione e resa sicura ai nostri traffici da trattati colle Autorità del Vallese.
Della fama dei mercanti milanesi nelle grandi città europee restano traccie anche oggi: una delle principali strade della City a Londra conserva ancora il nome di Lombard Street; ad Ulma è tuttora una casa, chiamata in dem Mai-