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diretto dominio dei parrocchiani di S. Sisto. Sull'ingresso della contrada dei vairari (o lavoratori di vaio), presso il Broletto nuovo (piazza Mercanti), era molto frequentato il coperto dei Giordani. La maggior parte dovettero scomparire nel secolo XVI quando il governatore Ferrante Gonzaga fece un repulisti dell'antica Milano. Il coperto dei Figini, in niazza del Duomo, fu l'ultimo a scomparire: fu abbattuto circa sessant'anni or sono per far posto alla Galleria Vittorio Emanuele ed ai portici settentrionali.

(6) Era costume delle città medioevali di con centrare le funzioni della vita pubblica nella piazza princinale. Milano, riavutasi dalla distruzione del Barbarossa, sentì il bisogno d'una più grande piazza che sostituisse quella dell'antico Arengo situato accanto al Duomo, e fosse il centro della vita cittadina, Corte del Comune, come la chiama Bonvesino, vita ormai complessa ed esuberante. Nel 1228 il Consiglio del Comune ne decretò la costruzione nella località che prese più tardi, e tuttora conserva, il nome di piazza dei mercanti. Sorse prima, 1228. il palazzo centrale, chiamato ai tempi nostri della Ragione, coll'ampio porticato sottostante compiuto nel 1233, nel qual anno si mise mano alla costruzione del salone superiore ove ora ha sede l'Archivio notarile. Sorsero poi tatti intorno altri edifici in modo da formare quella piazza rettangolare, chiusa, e comunicante coll'esterno per mezzo di cinque porte corrispondenti alle cinque arterie della città; la qual piazza mantenne l'antico aspetto fino al suo malaugurato smembramento, cominciato fra il 1867 e il 1870.

Gli altri edifici furono costrutti in quest'ordine: nel 1251 la casa per gli uffici e le carceri del Podestà, che occupò il lato verso la piazza