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numero e l'onestà dei religiosi; terza, la quantità di sapienti inscritti al Collegio dei Giureconsulti; quarta, la liturgia distinta da quella di tutte le altre città cristiane, e il carnevale; sesta, la fedeltà, non mai smentita verso la Chiea, quale risulta dalla descrizione delle imprese da Milano compiute. X. - E due sono, se mi è concesso di confessarli, i difetti peculiari alla nostra città: la concordia civile e un porto che possa accogliere navi provenienti dal mare (111). Se a queste mancanze si potesse rimediare, ne conseguirebbe il vantaggio d'una gloriosa prosperità. A riparare la prima varranno, spero, i discorsi degli uomini assennati; la seconda facilmente si colmerebbe se i potenti della nostra patria consacrassero alla esecuzione di quest' opera quell'energia che impiegano a distruggersi a vicenda e ad estorcere ai loro concittadini denari per alimentare maligne imprese. E' ormai dimostrato che la nostra città non ha pari nel mondo: che è quasi un altro mondo separato dal resto, che non solo merita di esser chiamata seconda Roma, ma, se mi permettete di dirlo senza presunzione, meriterebbe, a mio giudizio, di divenir la sede del Papato e di tutte le altre dignità. XI. - Giacchè la nostra città è nobile per natura, mentre altre città non lo sono per sè stesse, ma traggono incremento e gloria dalla frequenza di stranieri, dal richiamo di studi o d'altri allettamenti, senza di che rimarrebbero oscure, come Parigi, Bologna ed altre dove esi- ste