Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/105

Liberata dalla schiavitù dopo cinqu'anni dalla tua cattura, subito, quasi non avessi sentito gli effetti di tanta strage, cominciasti a rinnovarti, a rifiorire; ti affrettasti a riordinare le tue milizie; poi, serenamente obliando i passati mali, con vigile cura provvedesti ai bisogni presenti e volgesti securamente lo sguardo all'avvenire. Come la spada fabbricata di saldo e puro metallo, se piegata con forza, riprende da sè, d'un balzo, la sua posizione naturale, così la città nostra, perchè il suo valore, messo alla prova, più luminoso apparisse, si curvò quasi fino a terra, ma, svanita la minaccia dell'imperatore, per naturale impulso, balzò d'un tratto in piedi. E infatti l'anno dopo, 1168, ricuperò le terre perdute e le costrinse a giurare obbedienza ai suoi ordini; e, riparate le sue forze, cominciò a combattere aspramente la prepotenza del medesimo imperatore, e con indomita costanza difese l'italiana città di Alessandria da lui stretta con accanito assedio. IX. - Nel 1176, il giorno di sabato 29 maggio, il medesimo imperatore invaso furiosamente col suo esercito il contado di Milano, col proposito di distruggere un'altra volta la città, s'accampò a Cairate; ma i milanesi con estremo impeto lo affrontarono tra Borsano e Legnano, lo misero in fuga col suo esercito dopo aver uccisi, feriti o fatti prigionieri gran numero di tedeschi o d'alleati. E fu quella una meravigliosa, memoranda lotta. Inoltre, come raccontano le patrie istorie, con immensa, glo-