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Nel nostro caso l'affermazione della geometria non-euclidea fu ritardata anche da ragioni speciali, quali la difficoltà che offrivano alla lettura le opere russe di Lobacefski, l'oscurità dei nomi dei due rinnovatori, la concezione kantiana dello spazio allora dominante.

A diradare le tenebre che avvolsero nei primi anni le nuove teorie giovarono gli scritti francesi e tedeschi di Lobacefski, ma sopratutto l'opera costante e indefessa di alcuni geometri, i cui nomi sono ora legati alla diffusione e al trionfo della geometria non- euclidea. Intendiamo parlare principalmente di C. L. GerlinG [1788-1864], R. BALTZER [1818-1887], FR. SCHMIDT [1827-1901] in Germania; di J. Hoüel [1823-1886], G. BATTAGLINI [1826-1894], E. BELTRAMI [1835-1900], A. FORTI in Francia ed in Italia.


§ 61. GerlinG, che fin dal 1816 era in corrispondenza con Gauss sulle parallele1 e che nel 1819 gli comunicava la nota di Schweikart sull'«Astralgeometrie» [cfr. §. 35], ebbe dallo stesso Gauss [1832] e con parole che non poterono non suscitare in lui una legittima curiosità, la notizia di un «kleine Schrift» sulla geometria non-euclidea composto da un giovane ufficiale austriaco, figlio di W. Bolyai2. Le successive indicazioni bibliografiche avute [1844] da Gauss sulle opere di Lobacefski e Bolyai3, indussero GerlinG a procurarsi le «Geometrische Untersuchungen» e l'«Appendix» e a toglierle così dall'oblio, in cui sembravano confinate.

  1. Cfr. il t. VIII delle «Opere di Gauss», p. 167-69.
  2. Cfr la lettera di Gauss a GerlinG, a p. 220, t. VIII, delle «Op. Gauss». In questa lettera Gauss, parlando del contenuto dell'«Appendix», dice: «ich alle meine eigenen Ideen und RESULTATE wiederfinde mit grösser Eleganz entwichelt», e dell'autore dello scritto: «Ich halte diesen jungen Geometer v. Bolyai für ein Genie erster Grösse....».
  3. «Op. Gauss», t. VIII, p. 234-38.