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ATTO TERZO
SCENA PRIMA
Celia.
Nerea, tu m’ancidesti.
Scoccò da le tue labbra
l’ultimo colpo la mia morte. Ahi lassa!
i’ ardo, i’ ardo, io son tutta di fuoco.
Oimè, né fia ristoro
al mio mortale incendio?
Amor, tu mi consiglia.
Aminta, anima mia,
Aminta, a te mi dono:
ecco io son tua; tu lieto
farai forse il mio amore e la mia vita.
Oimè, che dico? io lieta,
io viva senza Niso?
O Niso, o vita mia,
ecco a te mi ridono;
tu sarai la mia vita.
Ma s’io vivrò per Niso,
morirò per Aminta. Eccomi in preda
agli usati furori.
O Celia, o miserella, anco vaneggi?
che pensi? ove t’aggiri? In tale stato,
priva d’ogni mio bene,
certo non fia ch’io viva.
Godrò d’un sol? Non mel consente amore.