Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
che sien fortuna sua le mie sciagure. —
Ecco quel ch’ei diría. Ma tu che pensi?
A che grattar il capo,
se ? prurito è nel core?
Amin.Mercé, mercé, son vinto!
Or m’ascolta, o Nerea. (Ah taci, taci,
troppo tenero amante,
poco fedele amico !
Meglio fia ch’io mi parta.)
Io vo, Nerea: tu ? mio desire udisti.
Parlo di Niso, intendi?
SCENA IV
Nerea.
O nulla mai d’amore intesi, o certo
arde per Celia Aminta.
Ma che parla e’ di Niso?
Forse è follia d’amante:
s’infinge forse, e vuole
col finto amor di Niso
tentar di fede il cor de la sua ninfa.
O giovanetto incauto,
tentar di fé con nuovi amor le donne?
fidar l’esca a le fiamme?
creder le piume al vento? Ah tu non sai
quanti io n’abbia veduti a cotai prove
pentiti andar piangendo!
O fors’anco è pietà d’amico, forse
è ver che Niso anch’egli
arde per Celia, e ? sempliciotto Aminta
parla per lui, né sa che ’n sua ragione
amici Amor non cura.
Ma sia che vuoisi; giovi