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dolcissimi riposi.
Pria che tramonti il giorno,
cari alberghi amorosi,
darammi il ciel ch’i’ faccia a voi ritorno?
Andiam, padre Apennino,
andiam. Ma qual dolcissim’armonia,
quanto più m’avvicino,
sento nel voi de’ zeffiri vezzosi ?
Coro dell’aure
Giovinetta gentile,
che l’alme involi co’ begli occhi tuoi,
godi, godi, or che puoi,
di tue bellezze il desiato aprile.
Apennino
Non fu già si canoro
sul grand’ Ida selvoso
de l’aure lusinghiere amabil coro,
né si vaghi e si spessi
apri fiori novelli il prato erboso,
allor che desioso
Giove si strinse ai coniugali amplessi,
e coprendo i dolcissimi congressi,
quasi tetto amoroso,
stillar sopra di loro
nettare rugiadoso
con rosati contorni i lembi d’oro,
come son queste note
ch’emuli invidiosi
alternan fra di lor l’aura e gli augelli,
come i fiori novelli
di questi prati erbosi,
e come il vivo gelo
con che imperla quest’erbe amante il cielo.