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Per questa il gran Tonante
fuga da questi colli i nembi e ? gelo,
perché fattone amante
trasporta in terra il bel seren del cielo.
Non fia più che si vante
del suo felice clima Arabo omai,
o s’altra è lieta parte,
a cui d’amiche stelle i vivi rai,
prodigo amante, il ciel tempra e comparte.
Il Chienti
Se giunger mai sopra l’eterea sfera
a goder l’aure eterne
in van per noi si spera,
che sol tra nostre ninfe
altro ciel non abbiam ch’ampie caverne,
per quest’umide vie de le mie linfe
colà tosto m’invio,
perché dir possa anch’io:
— Lieto pur vidi il cielo,
e, qual in ciel si serra,
splender nova bellezza aperta in terra. —
Apennino
Teco ne vengo anch’io:
dunque non han quest’occhi desiosi
da veder tanta luce?
Al nostr’alto desio
cosi bella cagion sia scorta e duce.
Il Chienti
Andiam; e voi, selve beate, addio,
addio, ne’ vostri orrori
di chi viver felice ama e desia,