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mentre de le dolci ore mattutine
l’aure a’ tepidi ardori
liban co’ baci l’argentate brine
da le labra de’ fiori,
e scherzando tranquille ^
destan soavemente
ai dolci frutti i sonnacchiosi amori;
indi di bianche stelle,
quasi di ricche perle il seno ardente,
par che il prato lucente
emulo a’ rai del sol arda e sfaville;
tutto gioisce il mondo, e si riveste
il già vedovo di d’aura celeste.
Autunno
Torna fosco ed ombroso,
quando ch’in occidente
smorza nel seno ondoso
de la face diurna il lampo ardente.
L’Anno con le quattro stagioni insieme
Cosi a’ mortali il nostro giro alterno
porta l’arsura e ? gelo,
come tempra suoi rai volgendo il cielo.
Mercurio
descendente dal cielo in una nuvola che passa per il mezzo della scena
Del tuo carro fugace
deh ferma tanto le volubil rote,
ch’io spieghi in brevi note
quel che ne porto, messagger di pace.
Da l’alta eterea sfera
vengo nunzio celeste,