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verrian di volo a passar gli anni e i lustri.
Ma dove il cor, portato
dal ben che si figura,
inavvertito si dilunga? G riedo
al sentier che lasciai : voi state meco.
Questa, in cui siete assisi, è la feconda
isoletta di Sciro
(che non credeste già d’esser sui colli
del gran padre Apennin, cui strepitoso
Secchia circonda). Oltre quei boschi il lido
si dilata in arena, e l’onda egea
vi freme intorno. > II tempio
è quel costà, che sovra il poggio a destra
con torreggiante cima al ciel s’estolle.
Qui del gran re de’ traci
giunse guari non è ministro, eletto
de’ fanciulli innocenti
a raccorre i tributi. Il ferro torto
morde la sabbia, e per li campi errando
a l’omaggio inumano
sollecita le turbe. Amor intanto
ne’ cor di ninfe e di pastori adopra
sua forza onnipotente, e inusitati,
meravigliosi e non più uditi al mondo
ne produrrà gli effetti. Un’alma sola
arderل di due fiamme, non sapendo
viver di doppia vita. Altre venture,
di stupor non men degne e di pietate,
correr a un punto stesso altri vedrassi.
Voi ne’ grandi accidenti
sospendete l’affetto, e gli occhi belli
frettolosi non sieno a sciorsi in pianto.
Spesse volte agitato
dai più profondi abissi
rugge Nettuno, ed a bagnar le stelle
l’onde canute infuriato innalza: