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PROLOGO DI FULVIO TESTI
alla « Filli di Sciro » recitata in Sassuolo.
Apollo.
Al grand’arco d’argento, a la faretra
gravida di saette, al crin che d’oro
folgorante fiammeggia, a la ghirlanda
che fulmine non teme e gel non cura,
ben cred’io che per Febo
ciascun mi raffiguri: e Febo i’sono.
A te, del bel Panaro
gloriosa reina,
tien riverente ad inchinarsi il Sole,
già che con nuova meraviglia in fronte
porti quaggiù moltipllcati i soli.
Io non osai di comparirti innanzi,
quando ne l’oriente
apro con man di rose al di le porte,
perché, dal tuo splendore
offuscato il mio lume,
stato sarei con publica vergogna
l’eteree vie d’abbandonar costretto.
Or se ben ecclissati
rimangon da’ tuo’ raggi i raggi miei,
e se ben cedo il campo, i’ posso almeno