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veduto) non fu finto, e non avea bisogno d’esser finto, amor perfetto: ora aggiungo che né men forse conveniva di fingerlo tale, perché G amor perfetto par che non convenga se non agli eroi, i quali perٍ, dice Piatone, dalla voce greca del- l’amore prendono il nome; e come per congiugnimento amo- roso degli dèi co’ mortali nascon d’amore, cosi all’amor perfettamente inchinano, e benché lo stesso dio dell’amore, le sue forze millantando, dica: Perché, ovunque io mi sia, io sono Amore, ne’ pastori non men che negli eroi, soggiugne poi : E questa è pure suprema gloria e gran miracol mio. (Tasso, Aminia, prol.)· Ma lasciando i miracoli, noi diciamo (comunemente par- lando) che l’amor perfetto conviene se non agli eroi o a chi ha l’animo d’eroe; e di qui nasce, cred’io, che benché l’amor sia forse (come vogliono i suoi partigiani) per se stesso attissimo a produr di molti -beni nel cuore, nondimeno della maggior parte degli uomini (per quel che la sperienza dimostra) si divien egli machinatore e facitor di tutti i mali. La spada, che in mano d’un prudente guerriero d’onorate imprese è ministra, in man del furioso imperversa, e spesse volte infelice e scelerata ne diviene. Cosi l’amore, se in un animo eroico, il qual la sua fiamma senza alcuna impurità riceva, s’accende, potrà (s’egli è pur vero quello che altri riferisce, che io per me noi credo) muoverlo ad opere gloriose, sollevarlo al cielo: ma se in un cuore impuro s’apprende (ed io per me temo che tutti quei che son pur di carne sieno anche impuri) non è precipizio in cui miseramente noi tragga. Non dovrebbe, dunque, aver ardimento di esporre alla fiamma amorosa il cuore se non chi l’ha d’eroica virtù insuperabil- mente fortificato. Ma ciascuno vuoi far dell’ innamorato,