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quai contrarietà non dice egli che sia impossibile ad avvenire; anzi, stimando egli ch’ella possa pur troppo avvenire, dice che sarebbe incommoda ed importuna: e perٍ non conchiude che non si possa aver più d’un amico, ma che saria molesto averne molti: il che noi anche degli amanti concediamo. E se la filosofia insegna che due contrari non possono ricove- rarsi in un soggetto ad un tempo, ella insegna perٍ anche ciٍ esser vero in riguardo d’una stessa cosa. Onde non po- trebbe alcuno esser lieto e dolente ad un tempo per lo stesso riguardo, ma si ben per diversi. Cosi Alessandro Afrodiseo ed altri, che son pur buoni filosofi, c’insegnano; e la espe- rienza, alla quale obbedisce e mai non contraddice la buona filosofia, tutt’ora ce ? dimostra. Non è dunque che per la contrarietà degli affetti, onde l’amante potrebbe esser com- battuto, s’abbia a conchiuder ch’egli non possa aver con più d’uno l’animo congiunto quanto alla perfezion dell’amor si richiede. Ch’era la prima nostra proposizione. Vegnamo alla seconda. La seconda proposizione è che alla perfezion dell’amare il dar gelosia non si disdice. Vo’ dir che l’amante puٍ amar più d’uno, e l’amor suo esser perfetto, ancorché l’un del- l’altro amato ingelosisca. La qual proposizione anch’ella par- rebbe aver sembianza di paradosso, a chi la natura dell’amor attentamente non riguardasse. Egli è dunque da considerare che ciascuna cosa ha la sua perfezione secondo ch’alia sua natura si conviene. La perfezione della sanità consiste nella concordia degli umori, ma la perfezione della febbre nello stemperamento. L’amore non è sanità, ma è febbre, e febbre acutissima dell’anima: Morbus est ením amor, et morborum maximus. La sua perfezion non consiste nella tranquillità, ma nel turbamento degli spiriti amorosi. L’amor, in somma, è per sua natura cotanto imperfetto, che la sua perfezione non puٍ esser altra che imperfezione. E che credete voi forse che l’amor d’amore, cosi come gli altri amori, si nudrisca di dolcezze, s’avanzi nelle prosperità, s’accresca con la pace? Credete voi forse che l’amor d’amore, cosi come l’amicizia,