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l’amato unito. La qual indivisibilità non fa perٍ che non si possa amar più d’uno perfettamente: perché non essendo ella altro che un congiungimento d’animo fra l’amante e l’a- mato, si come questo congiungimento puٍ farsi con più d’uno, cosi anche più d’uno puٍ amarsi. Prendianne, per maggior intelligenza, esempio da quella dama che danza in mezzo due cavalieri: costei all’uno con la destra ed all’altro con la si- nistra, ed eglino a lei, benché tra sé divisi, sono uniti: cosi anche un cuor con più d’un affetto amoroso puٍ esser con due distinti oggetti inseparabilmente congiunto. Resta la per- fezione amorosa, della quale abbiamo a trattar anche altrove: ma per quel che n’occorre in questo luogo è d’avvertire che la perfezion dell’amore consiste più nell’affetto che negli effetti: puٍ uno amar assai e non far nulla, ed altri far gran cose e non amar punto: e se mi chiedete quai sono gli affetti che dimostrano perfezion d’amore: molti, io vi rispondo; ma per brevità dironne un solo, che in virtù tutti gli altri con- tiene. Infiniti, senza dubbio, dovettero esser gli uffici che "pas- sarono d’amicizia tra Pilade ed Oreste, e d’amor fra Patroclo ed Achille; ma né l’amicizia, né l’amor loro è famoso per altro più che per aver voluto l’uno per l’altro morire: questo è il maggior di tutti gli affetti amorosi, voler morir per l’amante. Ora, benché quanto all’effetto non si possa morir ch’una volta sola, l’affetto nondimeno puٍ esser pronto a morir mille volte, e per più d’uno: né la prontezza che s’ha per l’uno toglie punto alla prontezza che s’ha di morir per l’altro. Quel padre che ama perfettamente i suoi figliuoli, quanto all’affetto vorrebbe che tutto ? mondo fosse di cia- scun di loro: quanto all’effetto nondimeno i suoi benché an- gusti campicelli divide, e ne lascia a ciascuno la sua picciola rata: divide i beni, ma non iscema l’amore, il quale, anche nello scemamento dell’eredità divisa, riman verso ciascun dei figliuoli intiero e perfetto. Onde appare che la perfezion dell’amore si misura più dall’affetto che dall’effetto. Abbiam dunque veduto a bastanza quello ch’ai presente n’occorre d’intorno all’immortalità, alla indivisibilità ed alla perfezion