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ciascun pur troppo gli concede del maraviglioso, intra le condizioni del soggetto poetico non avrem noi da trattare d’altro, che del possibile e dello ’mpossibile, del verisimile e dello ’nverisimile. I. Ciٍ che sia, e di quante specie, il possibile e lo ’mpossibile. — I Megarici credettero ni una cosa esser possi- bile, altri niuna non esser possibile: contra l’una e l’altra pur troppo irragionevol sentenza disputa Aristotale. A lui lasciamne la briga, e noi, supponendo che ci sia il possibile e lo ’mpossibile, veggiamo ciٍ che e’ siano, e come al poeta convegnano. Il possibile e lo ’mpossibile, come la voce stessa 10 ’nsegna, dalla potenza si prende, si che possibile è quello che ha potenza ad essere, impossibile è quello che non ha potenza ad essere: cosi Aristotale il definisce. Ma due sono le potenze: l’una attiva, l’altra passiva; e perché la cosa sia possibile, l’una e l’altra potenza ci ha da concorrere; perché sia impossibile, basta che l’una o l’altra le venga meno. È possibile che ? fuoco riscaldi il legno, perché il fuoco ha la potenza attiva a riscaldare, e ? legno la passiva ad esser riscaldato. Ma egli è impossibile che la neve riscaldi il legno, ? ? fuoco il cielo, perché la neve non ha la po- tenza attiva a riscaldare, né il cielo la passiva ad esser ri- scaldato. Per maggior espressione adunque della definizion d’Aristotale diciamo che ? possibile è quello in cui l’attiva e la passiva potenza concorre; lo ’mpossibile quello a cui od ambodue o l’una d’esse manca, e manca o assolutamente, si che a niun modo puٍ mai seguirne l’effetto, o manca in tanto che l’effetto puٍ seguirne, ma con difficoltà. Il primo è quello impossibile che da Aristotale nel primo del Cielo è detto impossibile simpiíciter, e nella Retorica ad Alessandro impossíbile ex natura, si come, dice egli quivi, è impossibile al vivente viver senza nudrimento. Il secondo è quello ’mpos- sibile, che nel primo del Cielo da Aristotale è detto esser lo stesso che ? malagevole, si come egli è impossibile, dice egli nella Retorica, che coloro, i quali sono fieramente tormentati,