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Venere volgare, non della celeste: egli è in somma quell’amore che in nostra buona favella, da chi ne fu maestro, amor d’amore è chiamato. E tanto di sua natura ci basti. II. Costume dell’amor di Celia. —Ma d’intorno al co- stume sappiate, o signori, che l’amor di Celia non è già di quegli amori simulati, che sol negli occhi e nelle labbra, e sempre, quanto più si puٍ, lontani dal" cuore annidando, san ben cavar mille sguardi dagli occhi, mille parolette dalla bocca, ma dal cuor né pur un sospir solo. No: cotesti sono amori troppo comuni, anzi (diciamla fra noi) poco d’altri usa oggi il mondo; cotesti sono amori che, perché ce n’ è copia grande, ben se ne potrebbon tesser lunghe le storie, ma non leggiadri i poemi. Di cotesti, dico, non è l’amor di Celia. Ned è pur anche di quegli amori, per dir cosi, ideali, che con arte magica onnipotente trasformando gli amanti, fan che, morto in sé stesso, altri viva in altrui, ed una perdendo, due e quattro vite racquisti, con tutte quelle maraviglie altissime che Pausania e gli altri convivami del Simposio a furor di- vino andavano imaginando. Questi sono amori, che se pur mai alcuna volta per fortuna caggion dal cielo, non trovan ricetto altrove che fra le chimere, nel cervel di qualche troppo acuto filosofante: nel cuor d’alcuno amator non arrivano giam- mai. Di cotesti non è l’amor di Celia: l’amor di Celia passa gli occhi e le labbra, non si ferma nel celabro, penetra al cuore: l’amor di Celia non è simulato, com’ è quel degli occhi e delle labbra solo; non è fantastico, come quello che è del celabro solo: egli è vero, egli è reale, egli è del cuore l’amor di Celia. Non è di quegli amori volgarissimi, de’ quali a mio tempo si vedea piena la Zoecca il verno, la Monta- gnuola l’estate. Né meno è di quegli amori sopramaravigliosi, che non si truovano in alcun luogo, in alcun tempo giammai: egli è di quelli, che si truovano bensí, ma di rado ed in rari. Di qui s’ha da raccorre che l’amor di Celia, non es- sendo uno di que’ fantastichi appena immaginati amori, non ha da esser misurato col rigor delle leggi degli amori ideali;