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tn’han tolto omai di senno.
Tirsi è fratel di Celia:
l’amor loro è finito.
Ma di Celia e d’Aminta
che diverrà? Già quivi par ch’i’veggia
dei lor dolori ancora
non isperato fine.
Serp.Essi in quel punto
(mira punto fatale!)
giunsero al tempio; e Celia,
allor che, in arrivando,
vide tutto amoroso
in braccio a Filli il suo creduto Niso,
pensa qual si fec’ella!
Gelata, impallidita, irrigidita
tutta divenne un sasso.
Tirsi la vide, e ratto,
sciolte d’intorno a Filli
l’avviticchiate braccia,
corse ver lei dicendo: — O Celia, o cara
sorella, e non amante,
io son Tirsi d’Ormin, son tuo fratello!
Errٍ la nostra fiamma,
poiché accenderne il core
dovea natura, e non foco d’amore.
Amianci or senz’amore; e ’n altra parte
volgiam le fiamme erranti.
Costei, ch’io credea morta,
è sorella d’Aminta, e fu mia sposa
colà fin da fanciulla.
Tu, che se’ mia sorella,
sarai sposa d’Aminta:
il vostr’amor sei merta,
non fia chi vel dinieghi. —
Ciascun v’arrise, ed ella,
che forse per l’angoscia
era stordita ancor ned intendea,