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FILLI DI SCIRO
la libertà di Sciro. —
Nar.Oh fra quante il mar bagna e scalda il sole
cara, dal ciel diletta,
fortunata isoletta!
Non porteran già più per l’onde i venti
dietro a’ tuoi figli i tuoi sospiri a nuoto.
Ma Filli e Tirsi allora
che dissero? che féro?
Serp.Al primo incontro,
qual uom ch’adonti ? ’? dubbio core incespi,
vergognosetti e schivi,
tratti per man d’Oronte,
venner ad abbracciarsi,
e fur i baci in forse.
Ma ben ripreso ardore
vicino a l’esca il fuoco,
strinsersi tal ch’ellera mai non vidi
si abbarbicata ad olmo.
Nar.Filli dunque si tosto
poté lasciar lo sdegno,
porr’in oblio l’ingiuria
del nuovo amor di Tirsi,
ond’egli ardea per Celia?
Serp.Par che non sappi ancor quai sian le leggi
del duellar d’amore.
D’ogn’ingiuria amorosa,
tratti da solo a solo
un colpo o due di baci,
si ponno far le paci.
Ma, se ben dritto miri,
non le fé’ Tirsi ingiuria. Ei fu ingannato:
morta già la credea. Sai ben che ? regno
amoroso non varca
i confín de la vita.
Amor non va fra’ morti :
la fra quell’ossa ignude,
quelle membra gelate,