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riccamente vestiti
ne le tracie campagne
un soldato di Smirna
fé’ prigionieri ; e si non son figliuoli
di poveri pastori,
ma sono tai che la fortuna loro
quinci e quindi poté muover ne’ grandi
cure, sdegni, timor, desire ed armi.
Sir.Oimè, non più, Narete!
Orm.Oimè, son dessi !
Nar.Oimè, com’esser puote?
SCENA Vili
Serpilla, Ormino, Sireno, Narete.
Serp.Che dolorosi omei,
che importuni lamenti
van la gioia turbando, onde ridente
la terra e ? ciel risuona?
Narete, Ormin, Sireno,
o di liete campagne
fortunati pastori,
o di felici figli
avventurati padri,
su, su, fine ai dolori!
Deh raddolcite omai
queste voci dogliose,
rasciugate questi occhi;
non lagrimate, o lagrimate solo
di gioia, e non di duolo.
Udite, udite: a voi d’alte venture
apportatrice i’ vegno.
Orm.Deh che fia ciٍ, Siren?
Sir.Lasso, non veggio