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costui prima ch’io muora,
breve farai la pompa: ad un sol colpo
ambo cadremo estinti.
Nar.Fiera d’amor contesa, ove la morte
il vincitore a trionfar conduce !
SCENA VI
Narete.
Ed è pur vero? ed io,
io non son fatto ancora
per gelido stupore un tronco, un sasso?
ancor ho voce, e non istrido al cielo?
O miseri figliuoli,
o sfortunati amanti,
voi ve ne gite al tempio,
di sacrificio orrendo
vittime dispietate ed innocenti.
Amor sel vede, ed egli
(ohimè, chi ? crederebbe?)
egli è che porge in mano
del tiranno furor l’empio coltello.
Ahi, non bastavan solo i nostri affanni,
se pellegrini ancora
non venivan da lungi a far tra noi
de le sciagure loro
lagrimevole pompa?
Ahi lasso, a che più splende
in questi campi il cielo?
a che più gira intorno
a questi lidi il mare?
Deh per pietà si celi
fra le tenebre il cielo;
deh per pietade innondi