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ATTO QUINTO
tornammo, e fu più breve.
— Oh, oh pastor, la via
di gir dritto alle tende? —
SCENA II
Narete, Clori.
Nar.Costà dritto, signore! —
Ma fora ben più dritto
per voi, barbara gente,
il cammin de la morte.
Io sapea ben che tardi
qui tornerei per Celia.
E’ non si puٍ cotanto. Io mi consolo
ch’ell’era in buone mani. Or di costei
convien prendermi cura.—O figlia, innanzi.
Clori.O cortese Narete,
deh lascia omai ch’io torni
a godermi soletta il mio dolore.
Nar.Ei non è tal ch’io fidi
la tua vita in tua mano.
Io ne vo’ cura: il cielo
per te, non per altrui a coglier l’erbe
colà dianzi mi trasse.
Clori.Ahi, che strana pietade
è cotesta, o Narete!
Sappi ch’io son già morta:
non ho più cor ned alma: e mentre credi
vietar ch’io mora, omai sol mi divieti
la tomba, e non la morte.
Cosi dunque ti giova
trarti dietro pe’ campi
cadaveri insepolti?
Nar.Tu da me nulla impetrerai, se prima