Mel.Il tempio è chiuso ancora, e non è lungi:
possiamo dimorare in questo luogo
di spazioso e lucido orizonte,
mentre co’ raggi d’oro
pennelleggiando il sole
del ciel l’argento indora,
per far de l’alba aurora:
e fia l’ora ch’appunto il sacerdote
ne l’aprirsi del ciel de’ aprire il tempio:
e qui diraimi intanto
chi sia costui, e di qua’ mali, e donde
in queste rive apportator sen vegna.
Deh fa’ che sappia anch’io
le comuni sciagure,
e non voler ch’io solo,
piangendo ognun, non pianga! Sir.Dirolti; e udrai, Melisso,
in duo brevi sospir lunghi dolori.
Già sai che quando il gran signor de’ traci... Mel.Oh da nome crudel principio infausto! Sir.Gí soggiogando al suo barbaro impero
le ville e le cittadi
qui d’intorno a l’Egeo,
fiero tributo impose,
non di tondute lane,
non di lanose gregge,
non di cornuti armenti,
non d’oro, non di gemme,
parto vil di natura,
ma de’ propri figliuoli,
caro dono del cielo,
di teneri bambini,
che sian fra 'l secondo anno e 'l primo lustro,
l’empio signore il fier tributo impose. Mel.Già sollo. Sir.Or costui dunque