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esseri, che drizzandola al bene, alla virtù, sono causa be nedica la vita ricevutane ; đono che troppo funesto sarebbe . se in questa non fossimo guidati meritare perenne guider done, dopo le comuni sventure.

Luigia passa sei giorni che tiene in forse se giugne alla sera. Ma dessa è ancora artista ! e mostra la morente fanciulla che chi ama la virtù non solo la siegue, ma la protegge , la incoraggia. Sempre in piena calma di sensi, an zichè farsi rimprovero , può ricordare e ricorda di aver col tivata un'arte che eleva lo intelletto , ingentilisce il cuore; che questo e quello occupati danno più difficilmente ricetto a bassi pensieri , a brame non sempre irreprovevoli . Che però , tanto giusto è il detto generi l' ozio il vizio , quanto che abbisogna di essa anco il bene perchè si segua . A tali riflessioni quasichè l'arte che avevala portata a singolare carriera la inspirasse ancora a cose elevate e singolari, immaginò un atto non ancora ideato in Italia. Postasi franca a sedere sul letto , strette fra le quasi gelide sue mani quelle del padre , suo fido assistente , disse averle a chie dere una ultima grazia . Alla risposta del semivivo genitore, che la rendeva arbitra del proprio avere Maria Luigia Pizzoli institui annuo PERPETUO premio in contante da distribuirsi dall' Accademia Filarmonica di Bologna per que giovani studenti , non escluse le donne , che avessero fatto più bella Fuga nel dare l'esame di Maestri di Con trappunto , Di poi fattisi arrecare i monili di cui orna vasi li allegò spartitamente ai suoi maestri . Ciò fatto alzò le mani al cielo ed esclamò,, Sia benedetto Iddio, e i miei Genitori

Tre giorni dopo , cioè il 10 gennaio 1838 questa rara fanciulla spirò placidamente abbandonata su le paterne braccia. Fu pianta non solo da tutti i suoi concittadini , ma da