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volle applicata. Di poi com’ebbe nella tenace sua memo ria impresse le prime cognizioni, procurossene da sè sola delle altre, e contava appena due lustri, quando già in noltrata nello studio del proprio idioma, da lei prettamente parlato e scritto con elegante proprietà di voci, possedeva la lingua francese, nè stavasi digiuna della cosmologia; ma si volle sciente e sicura per modo in fatto di storia sacra e profana, che trovandosi a caso testimonio di raziocinj su tal genere fra uomini eruditi, ella più e più fiate suggerì e fatti e soggetti e date, senza oltraggio di sincronismo, con quella incontrastabile sicurezza che si acquista mediante lo investigare molti storici, dopo averli imparzialmente confrontati fra loro con sano acume e pazienza: cosa che per l’età sua riesciva, più che mirabile, incredibile.

Ognor pronta e sollecita sarebbesi rimproverato a fallo, scansare gl’incarichi che al gentil sesso si convengono; e lungi dal sollazzarsi in puerilità nelle ore concessele a ricreazione, erano suoi giuochi i vaghi ricami a variopinte margarite, come pure imitare, con la stessa materia, rame di fiori, cui soltanto il peso vitreo avverte che vi si cercherebbe inutilmente la fragranza. Nulla era a lei difficile: cosicchè questi per se stessi facili lavori portò non solo ad un grado di rara perfezione, ma esaminandone i disegni a suo talento corretti, il bel contrasto dei colori deli catamente vivaci, ed un chiar ’ oscuro il più naturale, con viene ciascuno travedersi molto bene in essi, maestra e vigile la mano, delicato il gusto, ragionata la fantasia di chi li trattò. Ben meritano questi lavori la molta cura con cui sono conservati da coloro che dalla rara fanciulla li ricevettero in dono.

Agognava pur anco Luigia conoscere a palmo a palmo