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MONTECUCCOLI DAVIA 53


sangue, abbandonato da tutti, sentendo che il popolo accla mava Guglielmo ( principe di Orange ) loro liberatore; e i soldati tutti infedeli, proferì queste celebri parole,, Quelli che vogliono passare dal lato dell’usurpatore si dichiarino; io li provvederò di passaporti per risparmiare ad essi l’ignominia di tradire il legittimo loro sovrano. Di poi vedendo che nulla restavale a tentare, pensò im mediatamente a porre in salvo la regina, e il reale infante; e senza perder tempo chiamati a consiglio i pochi affezionati che restavangli, si deliberò la fuga di sua Maestà Maria Beatrice e del figlio per l’Ave Maria dello stesso giorno, aſlidandone la condotta al conte Lauzon, cavaliere francese di sperimentato valore. Sol pochi momenti prima ne fu fatta consapevole la regina, con l’ingiunzione del più rigoroso segreto permettendosele appena parteciparlo alla fida Marchesa Davia; ed ella per non trasgredire al comando, nel comunicare il progetto alla Dama, le impose di tutto tacere, perfino col fratello suo, marchese Montecuccoli. A quest’ordine inaspettato Donna Vittoria impallidì, pensando al periglio in cui lasciava esposto il fratello senza dirgli addio: poi riflettendo che in quel momento v’era da paventare assai dovunque, Ella con eroica virilità rispose alla regina: ebbene, in tal modo io affronterà i pericoli con la Maestà vostra, e mercè l’assistenza del cielo, mi sarà dato l’onore salvare fra le mie braccia il reale pargoletto, mentre mio fratello, ne sia certa, Maestà, difenderà fino all’ultimo anelito il Monarca dalla furia di coloro che altamente gridano e giu rano lo sterminio de’Papisti. Un amichevole abbraccio si fu la risposta, e il compenso che in quel momento potè darle la commossa Sovrana. Venne la sera: il conte di Lauzon fece preparare tre vetture in tre diversi punti. La Regina e Donna Vittoria uscirono insieme; la prima in abito negletto, la