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MONTECUCCOLI DAVIA 49


per cui si presentarono all’albergo ov’erano alloggiati dodici arcieri condotti da un Esente, con l’ordine di arrestarli, avviandosi senza riguardo veruno alla stanza occupata dai conjugi; ma trovatili devotamente genuflessi d’innanzi ad un’immagine della Vergine Madre, portata sempre seco dalla Dama, fece l’Esente le più umili scuse con il Cavaliere bolognese per lo equivoco accaduto, e tutto confuso si ritirò. Questo aneddoto in cui splende la costanza della pia coppia nell’orare, si è addotto, perchè come il pittore deve valersi bene spesso di piccole linee per dare espressioni distintive alle teste che ritrae su le sue tele, cosi alle volte lievi circostanze contribuiscono più delle grandi a mostrare nel suo vero aspetto il carattere preso a descrivere. Il senatore e la degna compagna giunsero senz’altro inciampo ad Edimburgo, ove il Duca e la Duchessa di Jork li accolsero con amicizia, e con ricono scenza ancora, per la loro visita.

In effetto la Principessa aveva ben donde mostrarsi grata ad un animo affettuoso che volava a Lei, mentre la nazione Inglese si dibatteva per escludere il consorte suo dall’avito soglio, neppur contenta ne venisse dal re ristretto anticipatamente il potere, per quando avesse a succedergli; mentre la feroce baldanza degli eretici contro i cattolici, accrescevasi ogni dì, e minacciava ingigantire ancor più. Donna Vittoria sentivasi spezzare il cuore a tanti disastri, pure faceva animo alla Signora sua, ricordandole che nei perigli il piangere è vano, il disperarsi è dannoso. L’altezza vostra, dicevale, agisca con rettitudine e forza fin che può, si consoli di ciò che le resta, si rassegni ove tutto mancbi. Non tralasci applaudire nel Duca suo sposo e ne’ grandi che lo sieguono la fermezza con cui ora altamente confessano la cattolica dottrina, e ripeta loro,