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46 DONNA VITTORIA


Donna Vittoria il nobile sentimento dell’amicizia, e ricor dandosi non essere soltanto legata col mero titolo di Da ma d’onore alla Estense Principessa Maria Beatrice, di cui come si è veduto fu indivisibile compagna per molti anni, volle tosto arrecarsi in Modena unita al Consorte onde attestarle ossequioso affetto, appena seppe doveva la Reale Donzella partirsi per Londra colà chiamata al tala mo del Duca di Jork (2) erede presuntivo della corona d’Inghilterra. E questa riprova di attaccamento della Da ma alla sua Padrona pare segnasse fra le illustri amiche la generosa disfida di chi fra esse più sarebbe stata sollecita chiamare a sè con fiducia ne’ disastri la Dama, ovvero pronta questa ad accorrervi; ma siccome nel momento potevasi appena presagire ben lontano alcun che di avverso per la sposa del Duca di Jork, cosi ella posta ogni fiducia in Dio, lasciò nel 1673 l’Italia, ed i conjugi Davia tornaronsene tra’ suoi.

Intanto nel volger di circa un lustro, l’unione di questi ultimi fu coronata da più figliuoli, ma in pari tempo ebbero molto a temere l’un per l’altro, prima perchè oppressa Donna Vittoria dal vajuolo lasciò in forse di sua vita il consorte, cui l’assistenza avutale spiegava lo strazio che soffriva; poi quando fu dessa ristabilita dovè passare giorni d’amara angoscia pel marito suo, quale infermatosi a Firenze, giunse agli stremi, del che fatto conscio il Gran Duca Cosimo III. commise al Redi, altrettanto sommo in Medicina, quanto è celeberrimo in lettere, ed al Mondiglia, altro valente medico d’intraprenderne la cura, cosa che questi fecero con tutto l’impegno, giacchè oltre il desiderio di adempiere al sacro loro ministero, furono maggiormente interessati dalla inesprimibile afllizione della Dama, che, sebbene si mostrasse sempre in tutto rassegnata al