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44 DONNA VITTORIA


studiato formolario, alternava in quei petti, il dolore di dividersi e la gioia che in qualsiasi frangente infonde la certezza di essere amati. Infine, la Duchessa, più qual madre che sovrana diede alla nobile donzella santi ricordi e terminò col dirle, Fateci sapere vostre nuove, e se ca pitate in queste parti accertatevi sarete accolta co’pegni di tenerezza e di affetto che avete fin ora sperimentati.

Bologna si fu la città, che qual seconda patria, feste vole accolse la fidanzata di uno de’ primarj suoi patrizi, il cui nome Da-Via tanto illustre suonava già ovunque, non solo per fasto di ricchezze, ma più per uomini celebrati nelle scienze, nella politica, e nelle armi, non che in ogni genere di letteratura ( 1 ). Celebrità che cotanto si accrebbe nella persona di Gio. Antonio, allo sposo fratello, quale dopo di avere battuta la via delle armi dedicossi per ordine del Pontefice alle bisogna della chiesa, a cui prestò ser vigi importantissimi contestati dalle storie di quel tempo, e fu poi promosso alla ben meritata porpora. E se l’ACcademia che dal Da -Via ebbe nome, diede prove di quanto questo lignaggio proteggesse con intelligente generosità, scienze ed arti belle, per convincere che l’Italiano non mai fu in queste ad altri secondo; del pari, onde compiere quanto viene commesso all’alta società, di onorare cioè con ma sì per imprimere ezza, si pur anco, nello straniero giusta idea di patria grand perchè dal ben inteso sfoggiare de’ grandi, trae lucro e sollievo quella classe di persone che troppo tapina sarebbe gnifico lusso il lustro di antichi casati, se ogni ricco serrasse l’oro nel proprio forziero, i Da-Via rinnovarono per la novella sposa si splendidi preparativi di apparati, argenti, e gemme, e sontuosi equipaggi, che quantunque Donna Vittoria fosse avezza allo abbagliante splendore di una corte, pure al vederli n’ebbe a trasecolare.