Pagina:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf/60

42 DONNA VITTORIA


religione abbondarne dovrebbe ogni cattolico suolo ) fe cero in breve magnifico accordo tutte le più belle virtù, e l’ingenua propensione nel condiscendere al volere de’ Genitori suoi dava a quell’aureo carattere tal finitezza, che, nello esaminarlo restava ognuno commosso ed estatico; pari a chi trovasi innanzi al maggior quadro di Raffaello, o per meglio dire dell’universo, che dopo averne ammirata la poetica composizione, la squisitezza del disegno, tutto il bello ideale e la espressione delle teste, e la freschezza de’ colori, resta come rapito dalla estasi della protagonista, e quelle pupille create dal pennello fanno alzare le proprie, accompagnate da un voto all’Altissimo.

Perlocchè mentre la nobile donzella formava la com piacenza de’ congiunti suoi, non isfuggiva allo intendimento perspicace della piissima Duchessa Sovrana di Modena, Laura Martinozzi, quale ravvisando in Lei alcun che di straordinario la prescelse a dama d’onore della Principessa Maria Beatrice d’Este sua figlia, appena cinquenne; conscia la ben saggia matrona, che gli esseri nel convivere uniti a vicenda si trasfondono non di rado i vizj e le virtù, niente meno del pruno che mediante lo innesto lascia le proprie qualità onde riprodursi con altra forma e diverso sapore. Nè s’ingann) Ella: la tenera Principessa sviluppo inclinazioni irreprensibili, ed edificata dalle opere di pietà ch’esercitava la sua dama d’onore Donna Vittoria, se la propose a modello; e da questo culto di stima e dal per correre ambidue unite lo studio delle umane lettere e delle lingue, ebbe origine, in fra di esse quel dolce vincolo di affetto, che fanciulleita fece attendere la prima con calore a’ suoi doveri, acciò la Duchessa madre non la minacciasse ( come solea quando paga non era di Lei ) privarla della compagnia di si cara damigella ‫;ܪ‬che fecela più fiate garrire