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38 MARIANNE SANTINI


di cuore. Come madre solerte, affettuosa moglie del pari, mai coricavasi la notte se non vedeva ridotti al proprio tetto il ben amato consorte, ed i figli; e furono appunto queste le ore in cui compose tante belle poesie, che al detto di uno storico,, pochi sono che di professione esercitano la poesia, i quali abbiano lasciate tante opere di sè ed in istili si diversi quante ne lasciò Marianne, (2) Di sue composizioni si valsero pure i più valenti poeti a Lei contemporanei per fregiarne i proprii canzonieri: notisi inoltre che per essere dessa dotata di mente feracissima furono rinvenuti nel suo scrittojo duplicati e triplicati ancora molti de’ suoi componimenti, avendo qua e là delle varia zioni che l’una all’altra disputa il diritto della preſe renza, tanto è in essi la venustà del verso, e la leggiadria delle immagini.

Eppure questa gentil donna che lasciò tanti scritti, che per elezione si addossò essere qual massaja della sua famiglia, trovò il tempo di costruire bellissimi lavori ch’ella chiamava grotteschi, ma dove infine sfoggiava un sano discernimento per l’architettura e non poca maestria pel disegno (3 ). Ecco come l’operosità la rese instancabile! Appunto come l’ozio trascina molte alla ignavia.

Dopo aver passati trent’anni in perfettissima concordia con il suo consorte, soggiacque Marianne alla terribile scia gura di perderlo. Allora religione santa le fece più spesso rivolgere la mente a Dio, nel cui seno vi vedeva il suo compagno; filosofia tranquillò il suo spirito, e non volendo rammaricare,> o servir di tedio a chi l’avvicinava fecele richiamare sul suo volto l’usata ilarità; ma il di Lei cuore fu sempre vedovo, e nei ventitre anni che sopravvisse, mai non potè obbliarlo, onorandone sempre la felice memoria, e consacrandole in ogni anniversario di sua morte flebili