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FABRI


Attese essa pertanto ad approfittare nello studio che le presentavano della lingua italiana, si perchè è vituperevole trascurare il proprio idioma, si perchè andava superba di averlo comune con il grande poeta di cui ne predilegeva la lettura; stantechè per la svegliata sua mente giunse tut tora giovanetta ad abbrividire sopra quelle pagine ove,... si va nella città dolente „ad intenerirsi„ ove l’umano spirito si purga„ ed infine a bearsi per „la gloria di colui che tutto muove„. Il tenero Petrarca erale a cuore. Ammirava la fervida immaginazione dell’Ariosto, e quan- tunque la ben avveduta madre trafugassele molte pagine del Furioso, pure ad essa non isfuggiva il singolare pregio del cantore, che formò un solo poema, non d’intromessi episodj, ma in tesserlo, com’egli stesso afferma, di tante diverse imprese in un tempo istesso. L’ordine poi con tanto magistero, conservato sempre e compito, non meno che tutti gl’innumerevoli pregi della Gerusalemme Liberata desta- vanle venerazione; ed ecco che queste larghe vene di poetico sapere furono per la giovinetta il fonte d’Ippocrene e le Muse sue, quali le inspirarono belle e svariatissime poesie, le quali fecero bella corona alla sua coltura nelle belle lettere.

Ciò non tolse che scorgendo il Santini essere dotata la figlia di soavissima voce, onde non riescisse vano tal dono di natura la facesse applicare anco alla musica; e n’ebbe in concambio la soddisfazione di udirla applauditis sima ogni qual volta interveniva nelle riunioni di buoni e saggi conoscenti: nè poco profitto faceva Marianne nel dise gno, come in appresso si vedrà; ma ansiosa più sempre di erudirsi, solita brama che si vede ognora crescere in ciascuno a misura che liba la tazza di vero sapere, Ella si pose a studiare la lingua latina con tanto trasporto che in breve volger di tempo ne divenne espertissima. Conoscere