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34 MARIANNE SANTINI

sagaci a figliuola ben nata. La madre amorosamente l’ammaestrava ne’donneschi lavori; mentre non volendola ignara di quanto concerne l’andamento di una famiglia, sapeva con il proprio esempio esortarla a niente trascurare onde apprendere a ben dirigerla: in pari tempo, seco intratte nendosi instillavale dolcemente nell’animo (senza ostentare precetti) che il nostro sesso devesi formare della modestia e della prudenza tenaci abiti, su quali molto bene si adat- tano poi i fregi della gentilezza e della cordiale urbanità.

Intanto il padre volle fossero primi studi di Lei le sacre carte, le patrie storie, e le regole del patrio idioma: perlochè la ben diretta fanciulla, ponderando nelle prime su la grandezza delle opere del Creatore, al dono di nobile spirito indistintamente alla umana specie com partito, ai beni su questa prodigati, ai gastighi giustamente inflittigli, sentì ella, in un coll’ammirazione, radicarsi in cuore quell’amore, quella gratitudine, e quel timore santo che rendono l’uomo giusto, e lo sollevano ad aspirare al fine per cui fu creato.

P oi occupandosi a parte a parte della storia della grande Penisola; come l’eroiche azioni di que’ conquistatori ch’ec clissarono d’assai i Ciri e gli Alessandri, e gli ardimentosi esempi di coraggio dagli italiani usati onde salvare ilbel paese dalle barbarie straniere, o per sollevarlo da ti rannica prepotenza, avrebbero acceso uno spirito virile di quel patrio affetto ch’esserne freddo non puote se non chi vive senza inſamia e senza lodo,,; cosi nell’indole patetica di Marianne prevalsero gli esempi di Vittoria Colon na, delle Gonzaghe, e si prefisse non divenire indegna con cittadina di quelle tante che lessero nella stessa Università per cui di sapienza tenevasi „ luogo più fertile di tale cibo Bologna ,, (1)