Pagina:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf/42

28 giovanna


della baldanza. Nè poco rincorò siffatta mutazione il magna nimo Dunois, uno de’ più prudenti e saggi capitani dell’ar mata francese, fido consigliero di Giovanna, quale tosto le mostrò che di quell’abbattimento conveniva valersi per in trodurre vettovaglie nell’assediata città; e così avvenne: di poi vi entrarono entrambi con forte presidio, senza trovare opposizioni. La intrepida guerriera allora dopo aver consultati i bravi suoi generali, ed ottenutane l’approva zione, ravvivò lo spirito negli assediati, e li condusse sull’istante ad attaccare i trinceramenti nemici. Non l’avvili un momento di avversità‫;ܪܬ‬non la sgomentò una ferita riportata nel collo da una freccia, strappatasi dalla piaga con le proprie mani; ma fervida sempre incoraggiando i suoi alla vittoria volò a piantare, ella stessa, lo stendardo nel campo dell’inimico, che in quell’incontro fece considerevolissima perdita.

Dopo qualche giorno all’assalto di Gergeau da lei diretto, riportò un colpo di pietra sul capo che la stramazzò in una fossa; null’ostante tosto riavutasi, animò l’esercito, ed in breve le sue prodezze furono coronate del più felice successo, mentre nella parte avversa cresceva adeguatamente lo sbigottimento.

Orleans e molte altre città erano ricuperate: non ne erano però compiuti i voti della liberatrice. Conosceva ella bene essere tutta ingombra da inglesi falangi la lunga strada che conduceva a Reims, città destinata alla incoronazione dei Monarca francesi, non di meno insistè per modo da far decidere il suo Signore a questa nuova intrapresa. Gl’Inglesi disanimati affatto, oh forza di panico timore, quante volte hai rinovellato sì strani esempi! questi non contrastarono per nulla il passaggio di Carlo. Egli giunse felicemente a Reims, ove con la maggior pompa