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detta pulcella d'orleans 27


aveva accolta la di lei famiglia. Riflettendo però quanto da tal delirio potevasi trarne vantaggio, si deliberò approfit tarne. Nel volgo e nel soldato ( l’uno e l’altro credulo e incredulo a un tempo ) spandere la speranza di un soc corso prodigioso, soprannaturale, massime in quegli animi abbattuti e avviliti per le continue sconfitte, riprometteva con certezza una vittoria, per consimili mezzi tante volte dai romani riportata.

Non s’indugiò adunque effettuare il piano: furono sparse molte voci del su citato tenore, e mercè tali viste si appagd ogni brama della Eroina. Armata da capo a pie di, posta a cavallo con bandiera in mano, ov’era effigiato l’Ente Supremo contornato da gigli d’oro, fu mostrata al popolo che l’acclamò messo celeste. Ma se esagerando le parole di Giovanna si riescì adescare le menti ed ac cendere le immaginazioni, onde ne’ cuori rinfrancare l’illanguidito valore; la energia, la sicurezza, la santa con dotta di lei ci assicurano ch’era illusa ella stessa da una falsa idea, e chiamava con tutta buona fede inspirazione ciò che altro non era se non fervido entusiasmo. Entusiasmo, che, senza parlare da roveti ardenti, Dio infonde ne’ cuori degli eroi, perchè le prodigiose loro gesta ci ripetano ch’egli dal debole tragge di che abbattere il forte. Al volere dei quali vedesi facilmente ogni altri uomo piegare sua voglia, e spesse fiate favorirlo anche non volendo.

A tal proposito è in acconcio ricordarsi che mentre trattavasi torre l’assedio ad Orleans, scrisse la donzella imperiosamente ai capi dell’esercito inglese perchè si ri tirassero dalla Francia, o temessero tremendo gastigo dal Cielo, per sua bocca presagito. E cotai minaccie sparsero nel campo ostile tanto terrore, che quantunque si volesse dissimulare, pure si vide l’avvilimento prendere il posto