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donna, perchè prova non fu slancio di fanciullesca inconsideratezza, ma bensì parto di mature riflessioni, non meno dell’intimo suo convincimento ch’ ella prendeva parte alla giusta causa di nazione ripetutamente vessata da un inimico, a vantaggio del quale volgeva fortuna perfino quelle imprudenze che avrebbero dovuto compiutamente debellarlo.

Giunta Giovanna a Vaucouleurs, tulta intenta a man dare ad effetto l’ardimentoso suo disegno, presentossi a quel Governatore, e tanto fece, tanto disse da convincerlo che anche in seno femminile ed ignobili spoglie, non solo possono formarsi, ma bensì compiere generosi progetti; per cui si decis’egli dirigerla, sotto scorta di qualche suo seguace, a Chinon accið ivi alla corte fosse presentata.

Fu ella diffatti ammessa innanzi al Re, quale, informa to delle straordinarie idee nutrite dalla giovane, stavasene senza nessun distintivo di sua dignità confuso fra i gran di di corte, onde osservarne gli andamenti. Ma, o sia che nella di lei perspicace mente fossero rimasti impressi i lineamenti di Carlo, veduti in qualche di lui effigie, o ne ricordasse di essi qualch’esatta descrizione udita, ovvero qualche atto rispettoso di que’ cortigiani verso del Re usa to la facessero accorta della verità, il fatto fu, che senza equivoco ad esso rivolta disse » di aver avuta missione dal supremo Creatore di combattere per lui, e condur lo in Reims ond’esservi incoronato ed unto. » Di poi sog giunse che» doveva cingersi una spada con ogni custodia conservata nella chiesa di santa Caterina di Fierbois. »

È facile immaginare, che, per quanto fosse la credulità particolar debolezza del secolo XV, ognuno in quella corte, appena udita la Pulcella, ne riconobbe una mente esaltata dalla bramosia di apportare utile alla terra che